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SCUOLA PER L’INFANZIA GOBBATO

 

Negli anni 1923- 1925, su proposta del parroco Don Luigi Panizzolo, il possidente Memi Gobbato, con fondi propri e col concorso di prestazioni d’opera, costruisce su terreno di sua proprietà situato fra la strada Schiavonesca e la proprietà parrocchiale, la “PIA CASA GIOVANNINA GOBBATO-TOMMASINI” che diverrà pochi anni dopo “ASILO INFANTILE GOBBATO-MONUMENTO AI CADUTI” in quanto adiacente al Monumento ai Caduti già costruito dalla popolazione su area del Gobbato, ma accatastato al Comune.

(Foto 01 – Foto 02 – Foto 03)

 

Con lapide pubblica datata 23 luglio 1926, Memi Gobbato dedica l’opera alla consorte deceduta Giovannina Tommasini e la destina alle cure dell’infanzia affinché Volpago ricordi ‘nei figli e nei figli dei figli’ (cioè per sempre). (Foto 04)

 

L’Asilo apre il 1° ottobre 1927, con priorità e gratuità ai più poveri, con oltre 100 iscritti (suddivisi in due sezioni) ‘di Volpago Capoluogo e Frazione di Martignago’, diretto da quattro suore dell’ “Istituto delle Piccole Figlie di S. Giuseppe” a seguito di una convenzione stipulata direttamente dal Gobbato che, oltre al loro mantenimento, dopo aver provveduto all’intero arredamento, esige e mette a suo carico tutta la spesa di funzionamento della scuola per la parte non coperta dalle rette. (Foto 05 – Foto 06 – Foto 07 – Foto 08)

 

In data 22 ottobre 1928 Memi Gobbato sottoscrive assieme al parroco Don Panizzolo la richiesta al Vescovo per la erezione della Via Crucis donata alla Cappellina Sacramentale della Pia Casa e Mons. Andrea Giacinto Longhin vi provvede il giorno successivo 23 ottobre in occasione della visita pastorale.(Foto 09)

 

Con Regio Decreto 29 novembre 1928 il Ministero della Pubblica Istruzione conferisce al Cav. Memi Gobbato la Medaglia d’Oro ‘per notevoli elargizioni a vantaggio della istruzione primaria e della educazione infantile’ tra le acclamazioni del popolo tutto di Volpago, coi suoi poeti, i suoi musicisti, i suoi bambini.(Foto 10 – 11 – 12 – 13 – 14)

 

L’Ispettore Scolastico Boccazzi in data 30 agosto 1929 scrive al Presidente della Federazione Provinciale O. M. Infanzia di Treviso che . . .

. . . il metodo adottato è quello misto aporti-Froebel, però il materiale didattico è assai scarso . . .

. . . negli anni successivi i frequentanti si sono costantemente mantenuti sui 115 – 120 . . .

. . . il benemerito fondatore e Presidente Cav. Memi Gobbato ha provveduto il materiale di arredamento e suppellettili indispensabili per le due aule, ha fornito anche cartelloni per la numerazione e nomenclatura di animali e cose, manca però la dotazione necessaria per l’applicazione del metodo sia Aportiano che Froebelliano e le maestre si trovano non poco imbarazzate nel tenere occupati i bambini e nel ricercare il modo per sviluppare le loro tenere menti . . .

. . . l’Asilo non potrebbe funzionare ove ai suoi bisogni non sopperisse il Cav. Gobbato con la fornitura di legna, latte, verdura, vino per le suore . . .

. . . dei frequentanti, un buon terzo non è in grado di pagare la quota mensile e perciò le entrate non sono sufficienti al minimo necessario per il mantenimento delle suore e della bidella . . .

(Foto 15)

 

In data 30 agosto 1930 il Podestà Dr. Guido Castagna scrive al Prefetto di Treviso:‘ Il Cav. Memi Gobbato, che è stato il fondatore dell’Asilo, dichiara che, finché egli vive, non intende che l’Istituzione sia eretta in ente morale non ritenendo ciò necessario, perché a quanto occorre pel suo funzionamento provvede egli medesimo con mezzi propri’.(Foto 16)

 

Memi Gobbato muore il 16 gennaio 1932 in situazione di grave dissesto finanziario conseguente alla coincidenza della nota crisi finanziaria del 1929 col ciclone abbattutosi su Volpago il 24 luglio 1930. La tromba d’aria distrugge molte case di sua proprietà in uso ai fittavoli. Sempre pieno di entusiasmo, dà subito corso alla loro ricostruzione senza attendere contributi finanziari, ma non riesce più a quadrare i suoi conti.(Foto 17 – 18)

 

                        ‘Alla morte del Comm. Gobbato parve che esso dovesse andar chiuso ma il Podestà, con saggio provvedimento, per il                                      complessivo importo di L. 8.500 rilevò dai famigliari (Gobbato Anita ed eredi di Gobbato Ermelinda fu Giovanni) le aree del                                Monumento ai Caduti e dell’Ufficio Postale (i cui manufatti erano già accatastati al Comune) e l’Asilo Gobbato che ebbe così                              assicurata la sua esistenza continuando, senza interruzione alcuna, a funzionare’

                         (Atto di compravendita 30 agosto 1933).

Altre acquisizioni dal fallimento Gobbato:

- Fojadelli     Stabilimento bacologico

- Nardin       Albergo Montelliano

 

L’ 11 marzo 1934 la ‘Società Operaia Bellotti Bon’ delibera il suo scioglimento e dona all’Asilo Gobbato tutte le sue attività: Titoli e denaro per L. 12.089,91 – Mobilio e Biblioteca di n. 597 volumi per L. 4.545,00.

 

Con Regio Decreto 29 ottobre 1936 (su richiesta del Comune) l’Asilo Infantile “Gobbato – Monumento ai caduti del Capoluogo” è eretto in ente morale con autonomia amministrativa e patrimonio iniziale è di L. 96.428,50 (L. 65.000 è il valore attribuito al fabbricato).Il primo Consiglio di amministrazione è così costituito:

Presidente: Ferdinando Garbuio - Commissario Prefettizio

Consiglieri: Don Luigi Panizzolo (Parroco pro tempore – di diritto), Silvio Favaro, Dott. Ottorino Foresti, Marco Panziera.

 

Seguono 66 anni scolastici nel corso dei quali le ‘Piccole Figlie di S. Giuseppe vengono avvicendate dalle ‘Suore Mantellate Serve di Maria di Pistoia’. Negli anni ’80 – ’90 insegnanti laiche sostituiscono progressivamente le suore che manterranno, sino al 2002, la sola direzione della scuola. La frequenza media è di 100 bambini. Le sezioni variano nel tempo fra 4 e 3.

 

Con delibera 25 luglio 2002 l’IPAB passa alla Parrocchia di Volpago la gestione dell’attività scolastica compresi tutti i rapporti di lavoro. La nuova Scuola dell’Infanzia “GOBBATO”, gestita come scuola parrocchiale, decorrerà dal 1 settembre 2002.

 

Le manutenzioni dell’edificio diventano un problema sempre più urgente e gravoso con difficoltà ad affrontarlo sia da parte della Parrocchia, sia da parte del Comune. S’impone la messa a norma (L. 626/94), ma il Comune, impegnato nella costruzione di una nuova scuola materna statale, non si accolla l’onere e varie proposte incrociate non trovano approdo.

 

Sulla scorta di una perizia tecnica dell’Ing. Remo Semenzin datata 16 maggio 2005 (già richiesta dal Comune con delibera 22 ottobre 2004), il Responsabile del Servizio Tecnico Lavori Pubblici, in data 4 luglio 2005, dichiara ‘inagibile’ la porzione di immobile dell’Asilo Gobbato destinata ad uso scolastico. Ne segue una martoriata estate per la sistemazione degli ottanta alunni che finiscono ospiti della Scuola Media Statale con obbligata riduzione delle Sezioni (da 3 a 2) e conseguente annuale disavanzo di bilancio.

 

Il recupero dell’immobile diventa sempre più difficile.

Secondo una perizia di stima ordinata dal Comune (2006) vale 580.000 euro. Il carico a bilancio è di esatti 545.579,82 al netto degli ammortamenti. Il Comune non può andar incontro a un danno erariale. La Parrocchia non può permettersi la spesa, cui poi si deve aggiungere la ristrutturazione. Un’ipotesi di permuta con la baita degli alpini predisposta da Parrocchia e Comune non trova il benestare della Curia.

 

Nel 2010 una ‘donazione condizionata’ dell’immobile da parte del Comune non viene accettata dalla Curia. La stima di una ristrutturazione che consenta il recupero della terza sezione supera infatti il milione di euro.

 

2011. Il parroco Don Massimo Lazzari porta il problema della ‘Scuola dell’Infanzia Gobbato’ all’attenzione dell’intera parrocchia invitando quanti ne hanno a cuore la sopravvivenza di valutare la possibilità di opportune prestazioni di volontariato per alleggerirne i costi. La riduzione forzata da tre a due Sezioni ha infatti cumulato un disavanzo di oltre 100.000 euro finanziato dalla Parrocchia. La parrocchia risponde. Per ogni servizio inerente il funzionamento della Scuola prende corpo un gruppo di volontari: dalle ‘pulizie interne’ alle ‘esterne’, dalle ‘piccole manutenzioni’ ai ‘rifiuti’, dal ‘refettorio’ al ‘pulmino’. Il bilancio ricomincia a quadrare.

 

2013. La Scuola Media ha bisogno di aule. Il parroco ha fatto redigere un progetto di massima per una struttura nuova con parziale utilizzo del campo sportivo parrocchiale, ma l’impegno finanziario chiede grande ponderazione. Il Comune apre una alternativa a tempo. Il trasferimento delle ‘Elementari’ alla nuova scuola costruita nel PEEP renderebbe disponibile l’edificio di via Del Medico. Il parroco ringrazia il sindaco e il volontariato si appresta agli straordinari: bisogna infatti adeguare una ex scuola elementare alle esigenze di una scuola dell’infanzia. Don Massimo ringrazia i parrocchiani per il buon esito della Sagra di S. Maria Maddalena e stanzia una ragionevole cifra per gli interventi esterni di adeguamento. Il nutrito gruppo di volontari (genitori, nonni e amici) fa il resto. Quando tutto è pronto, nel giro di una mattinata la Scuola Gobbato è trasferita! Ha regolare inizio nella nuova sede l’Anno Scolastico 2013/2014.  

 

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